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Gradiva

Gradiva

Il saggio sulla Gradiva di  Jensen fu scritto da Sigmund Freud durante le sue vacanze vicino ad un lago montano: nella località si trova un altorilievo che rappresenta Gradiva, la ragazza che fece innamorare l’archeologo protagonista del racconto di Jensen.

Una targa ricorda la lettera che Freud scrisse a Jung. Quest’ultimo infatti gli regalò il romanzo, convinto della possibilità di una lettura psicoanalitica del racconto. E Freud nel suo saggio restituisce l’omaggio dell’amico, offrendo al lettore un’interpretazione magistrale del racconto.

Dopo pagine di fine descrizione psicologica dei personaggi del romanzo, quando per l’ennesima volta il lettore si avventura nell’inconscio del protagonista, seguendo il tentativo  di leggerne le più invisibili pieghe dell’essere, Freud così conclude il suo saggio:

“Ma qui dobbiamo fermarci, perchè altrimenti forse dimentichiamo davvero che Hanold e la Gradiva sono soltanto creazioni della fantasia di un poeta”.

Questo è un omaggio così raffinato all’arte della scrittura che forse soltanto Freud poteva pensare.

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